Cia Cuneo: l’assemblea di direzione ha approvato il Report e il Bilancio positivo del 2022
All’incontro erano presenti il presidente, il direttore e il capo di gabinetto di Cia nazionale, Cristiano Fini, Maurizio Scaccia e Gianni Razzano, e il presidente regionale del Piemonte, Gabriele Carenini
L’agriturismo Villa Tiboldi di Canale della famiglia Damonte ha ospitato le presentazioni del Report e del Bilancio 2022 della Cia provinciale di Cuneo.
Documento che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio direttivo dell’organizzazione agricola. All’assemblea, coordinata dal presidente e dal direttore di Cia Cuneo, Claudio Conterno e Igor Varrone, hanno partecipato il presidente, il direttore e il capo di gabinetto della Cia nazionale, Cristiano Fini, Maurizio Scaccia e Gianni Razzano, e il presidente regionale del Piemonte, Gabriele Carenini.
Il direttore provinciale Igor Varrone ha illustrato lo stato di salute dell’associazione agricola della “Granda”: “I numeri ci dicono che il Bilancio è positivo e in utile, con un volume di affari in crescita dal punto di vista del valore dei servizi offerti in tutti i settori: dal tecnico al fiscale. Per attuare le linee di indirizzo politico del Direttivo e per far fronte al contesto economico-sociale, che si è man mano delineato nel corso dell’anno, abbiamo operato su più aspetti. Il rafforzamento dei valori e degli obiettivi condivisi: rispetto; organizzazione dei flussi di lavoro; obiettivi non solo economici. Poi, la pianificazione per l’apertura di nuove linee di consulenza, come le certificazioni strettamente connesse con i nuovi parametri della Pac e del Pnrr”.
“Abbiamo iniziato a collaborare con altre organizzazioni per offrire dei servizi specifici e attuato dei tavoli di lavoro e confronto diretto con la Regione Piemonte sulle criticità presenti durante l’anno: siccità; autostrada; fauna selvatica; agricoltura di montagna”.
Sulle difficoltà delle aziende Varrone afferma:
“Il 2022 doveva essere l’anno della ripresa economica soprattutto in quei settori che avevano patito lo stallo quasi totale per l’emergenza Covid. Doveva essere l’anno della ricostruzione sociale e dei mercati, con una ritrovata mobilità delle persone e dei beni. Doveva essere l’anno della fiducia e dell’apertura verso orizzonti nuovi che la pandemia aveva in parte solo obbligato a immaginare. E nei primi mesi del 2022 gli indicatori economici erano positivi. Dal secondo trimestre le imprese hanno dovuto confrontarsi con molte difficoltà: l’aumento imprevisto e smisurato delle spese energetiche; la crescita dei prezzi delle materie prime e i problemi nel loro approvvigionamento; il conflitto Russia-Ucraina; i rincari dei costi legati al trasporto; un’inflazione a doppia cifra che ha rallentato i consumi in Italia e nell’Eurozona. Le aziende hanno lavorato con un impegno ancora maggiore per superare le difficoltà. Come Cia abbiamo offerto la massima disponibilità nella consulenza per aiutarle nel lavoro quotidiano e per proporre loro tutte le nuove opportunità di crescita previste dai bandi”.
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