In ricordo del discorso di Duccio Galimberti spettacolo teatrale “Tutto ciò che vale…” a cura dell’Accademia Teatrale Giovanni Toselli
L’evento è ad accesso libero, non è prevista prenotazione
Il Presidente Mattarella, nell’aprire il suo intervento il 25 aprile al Teatro Toselli di Cuneo, ha richiamato le parole di Duccio Galimberti: “La guerra continua” affermò, nella piazza di Cuneo che oggi reca il suo nome, Duccio Galimberti, il 26 luglio del 1943. Una dichiarazione di senso ben diverso da quella del governo Badoglio.“ Continua, dice Galimberti “fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista, fino alla vittoria del popolo italiano che si ribella contro la tirannia mussoliniana… non possiamo accodarci a un’oligarchia che cerca, buttando a mare Mussolini, di salvare se stessa a spese degli italiani”. Un giudizio netto e rigoroso. Un discorso straordinario per lucidità e visione del momento, che fa comprendere appieno valore e significato della Resistenza.“
Queste parole hanno ispirato la proposta del Sindaco di Saluzzo, accolta dalla Sindaca di Cuneo, di invitare tutti i Sindaci della Provincia ad essere presenti in questo importante anniversario, indossando la fascia tricolore.
Infatti, l’omaggio reso dal Presidente a questo eroe nazionale ha preceduto di pochi mesi l’80esimo anniversario del famoso discorso, pronunciato da Galimberti dal balcone della sua abitazione. Già era nei programmi del Comune di Cuneo proporre, sempre nell’omonima piazza, la versione drammatizzata di quel discorso, con la rappresentazione “Tutto ciò che vale…” a cura dell’Accademia Teatrale Giovanni Toselli.
L'antica casa rinnovata illumina la piazza. In scena, uno spettacolo per far rivivere non solo le principali tappe dell’esistenza di Duccio Galimberti ma anche il mondo che lo ha circondato e ne ha influenzato la formazione: le persone che quelle stanze hanno abitato e vi hanno creato poesia, cultura, hanno vissuto affetti ed emozioni vengono rievocate, per immagini. Nella grande casa, per una volta ancora, si riaprono finestre, si affacciano figure antiche, appaiono e scompaiono immagini, risuonano voci e suoni di ipotetici personaggi: sono i compagni di viaggio di Duccio, usando in particolar modo gli effetti luce e la gestualità, a raccontare la sua infanzia, la giovinezza, il tempo della maturità, il rapporto affettivo molto intenso con la madre e di rispetto e di amore verso il padre, tanto diverso ideologicamente. Il testo sfrutta le sonorità della grande piazza con registrazioni e le tecniche teatrali vengono immerse nella realtà del quotidiano.
Le testimonianze
Lo spettacolo si snoda per testimonianze dirette, con voci narranti, per finire col discorso del 26 luglio 1943, pronunciato proprio dal balcone di quella casa che per una sera ritorna ad appartenere ai suoi antichi abitanti: sempre forte è il grido di libertà di Duccio Galimberti, che da quella terrazza è echeggiato per tutta l'Italia incoraggiando la nostra amata Repubblica bambina a camminare per sentieri difficili e spesso fatali. Per non dimenticare le sue parole e il suo sacrificio.
L'intenzione è quella di dare il senso del ritorno, del ricordo che non può e non deve fuggire: ogni finestra aprendosi racconta una storia, illuminandosi riporta un passato importante non solo per la nostra città, ma per tutti i luoghi dove tirannia e inganno hanno portato e ancora portano dolore.
Ora e data
L’appuntamento è per mercoledì 26 luglio 2023 alle ore 21:30 in piazza Galimberti a Cuneo: lo spettacolo sarà preceduto dalla contestualizzazione storica a cura di Gigi Garelli, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo. In chiusura interverrà la Dottoressa Elham Nikzat, attivista della Resistenza iraniana in esilio.
L’evento è ad accesso libero, non è prevista prenotazione.