CUNEO E PROVINCIA

Inchiesta Feudo 2, si sono dimessi la sindaca di Vezza d'Alba e otto consiglieri

Il prefetto di Cuneo Patrizia Triolo ha provveduto a sospendere il consiglio comunale di Vezza d'Alba e a nominare un commissario nella persona del viceprefetto Francesco D'Angelo

Inchiesta Feudo 2, si sono dimessi la sindaca di Vezza d'Alba e otto consiglieri
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La sindaca di Vezza d'Alba, Carla Bonino, si è dimessa a seguito del coinvolgimento nell'operazione "Feudo 2" della Guardia di Finanza. L'atto che attessa le sue dimissioni è stato formalizzato nella seduta del Consiglio comunale di due giorni fa (il 20 dicembre) in cui hanno sottoscritto le dimissioni anche otto consiglieri (Battaglino, Ghiglione, Sellone, Pezzuto, Danzi) compreso il vicesindaco Giuseppe Steffanino.

Sindaca al terzo mandato e con una lunga esperienza nel Consiglio comunale, l’insegnante è stata per molti anni artefice e referente di diverse iniziative e gruppo locali.

L'arresto

Sia la prima cittadina che il suo vice erano stati arrestati il 14 dicembre scorso assieme ad altre sei persone, tra cui il sindaco di Montaldo Roero Fulvio Coraglia (anche lui dimissionario). I tre sono tornati in libertà a seguito dell'interrogatorio di garanzia.

Il prefetto di Cuneo Patrizia Triolo ha provveduto a sospendere il consiglio comunale di Vezza d'Alba e a nominare un commissario nella persona del viceprefetto Francesco D'Angelo.

L'inchiesta ha svelato intrecci per affidare gli incarichi a consulenti che avrebbero fatto ottenere ai comuni finanziamenti ingenti anche senza i presupposti. L'operazione costituisce l'epilogo di un'articolata indagine avviata nel luglio 2021, a seguito di perquisizioni che le Fiamme Gialle hanno eseguito presso gli uffici comunali di Vezza D'Alba e Montaldo Roero e la sede legale dell'"Unione dei Comuni del Roero: tartufo ed Arneis".

I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione, truffa aggravata ai danni dello Stato, turbativa d'asta, falsità materiale e ideologica.

I settori sotto la lente d'ingrandimento

Scuola e ambiente i due settori al centro del complesso meccanismo di intrecci oggetto dell'inchiesta. Alcuni consulenti incaricati dai comuni (almeno secondo le notizie emerse) segnalavano i bandi da cui attingere i finanziamenti. I sindaci falsificavano i bilanci e garantivano l'arrivo dei soldi che venivano veicolati a società indicati dai consulenti stessi.

Le possibili elezioni

In primavera i due comuni, con ogni probabilità, torneranno al voto per eleggere i due nuovi primi cittadini.

 

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