Abitudini dei consumatori durante la spesa: piemontesi più attenti alla salute che alla dieta
Poca attenzione alle etichette.
Il 94% guarda abitualmente l’etichetta degli alimenti che acquista per scoprirne data di scadenza, provenienza geografica e assenza di prodotti “dannosi” per la salute, prima che il marchio e le promozioni. I piemontesi preferiscono acquistare prodotti che contengono le diciture “senza antibiotici” e “senza conservanti”.
Lo studio
Piemontesi sempre più attenti alla propria salute, e non solo dal punto di vista sportivo ma anche dell’alimentazione. Il 60% fa sport abitualmente o saltuariamente e il 92% prova a seguire una dieta abbastanza sana ed equilibrata. E questo si vede anche dalle abitudini di acquisto durante la spesa, dato che la maggior parte dei piemontesi (66%) come primo elemento di scelta di un prodotto guarda l’etichetta e i relativi ingredienti dei prodotti. Non solo. Guardare l’etichetta, prima dell’acquisto, è diventata una vera e propria abitudine per il 94% dei consumatori. Segno tangibile di un cambiamento culturale e di uno stile di vita più sano che sta coinvolgendo tutte le fasce d’età, dove il “contenuto” supera il valore del marchio e le attività di promozione e di scontistica.
Ma quanto sono preparati i piemontesi sulle etichette? Quali sono le “voci” più apprezzate e quelle più temute? Cosa spinge i consumatori ad acquistare un prodotto o a eliminarlo dal carrello della spesa?
Tutto questo lo svela una ricerca di Banco Fresco[1], la catena food retail specializzata nei freschi e freschissimi presente in Lombardia e Piemonte, da sempre attenta al benessere dei propri clienti proponendo prodotti di qualità e a filiera corta.
Controllare l’etichetta significa avere a cuore la propria salute, che si sa passa anche dalla freschezza dei cibi che si mettono nel carrello. Il primo motivo che spinge i piemontesi a guardare le etichette è infatti il controllo della scadenza degli alimenti (74%), seguito dall’interesse per la provenienza geografica (63%) e dalla verifica dell’assenza di sostanze dannose per la salute (50%). Tanta, dunque, anche l’attenzione al Made in Italy e all’indicazione geografica dei cibi (DOP, DOC, DOCG, IGP), che per l’83% costituisce un elemento determinante al momento dell’acquisto.
Una tendenza che si riflette anche nelle abitudini di acquisto. Le etichette che convincono maggiormente sono quelle che contengono le diciture “senza antibiotici” (66%), “senza conservanti” (54%) seguite da “senza olio di palma” (31%) e “senza zuccheri” (30%). La salute, dunque, viene prima della dieta. Un dato che rivela anche quanto sia cresciuta la consapevolezza delle persone sui rischi per la salute derivanti dalla presenza di determinate sostanze negli alimenti. In assoluto, molti consumatori (53%) individuano negli additivi le sostanze ritenute più dannose, più del sale (12%), dei grassi in generale e dello zucchero (entrambi all’11%).