Siccità, rispetto agli ultimi 30 anni il deficit d’acqua è di circa il 67%
Nei mesi di marzo e aprile sono state registrate 12 giornate piovose contro una media di 22
Secondo il rapporto pubblicato oggi da Arpa Piemonte, dopo un inverno 2021-2022 eccezionalmente secco, anche questo inizio inoltrato di primavera si sta dimostrando avaro di precipitazioni. In totale sul Piemonte nel 2022 sono caduti finora circa 90 mm medi di pioggia e/o neve contro una norma climatica del periodo che si assesta sui 270 mm: questa mancanza di precipitazioni rappresenta un deficit importante, quantificabile in circa il 67% rispetto alla norma climatica degli ultimi 30 anni. Tra il mese di marzo e quello di aprile in Piemonte si sono osservate solo 12 giornate piovose (pioggia media superiore ad 1 mm) contro una norma nel trentennio 1991-2020 di 22 giornate.
E anche quando ha piovuto i quantitativi sono stati minimi: in questo periodo infatti sono caduti mediamente in regione 70 mm dei quali circa la metà nella sola giornata 23 aprile quando è transitato sul Piemonte l’unico vero sistema perturbato della stagione, almeno finora, il quale ha tuttavia apportato nevicate significative in montagna.
Pertanto, il deficit idrico registrato nel mese di aprile varia tra il 35% sulle Alpi fino al 75% sulle pianure con punte più negative tra le provincie di Torino, Cuneo ed Asti.
La scarsità idrica dal punto di vista meteorologico si riflette naturalmente sull’indice SPI a tutte le scale (sia sul breve che sul lungo periodo) il quale mostra sostanzialmente come i bacini sulle pianure si trovino tutti in condizione di siccità tra severa ed estrema mentre quelli alpini tra moderata e severa, con la situazione più grave nei bacini alpini occidentali e meridionali sulla scala dei 3 mesi e su quelli meridionali sulla scala dei 12 mesi.
Soltanto un mese di maggio con precipitazioni medie intense e diffuse, ovvero al di sopra del 90° percentile, potrebbe riportare la regione in condizioni generali di normalità o siccità lieve.