Zootecnica: nuove proposte sugli allevamenti da parte della Commissione europea. Coldiretti: "Aziende a rischio"
Il presidente Moncalvo: "Una scelta inaccettabile che rischia di condannare alla chiusura tantissimi allevamenti".
La nuova proposta della Commissione europea spinge alla chiusura migliaia di allevamenti italiani che si trovano già in una situazione drammatica per l’insostenibile aumento dei costi di mangimi ed energia provocati dalla guerra in Ucraina.
Il presidente Moncalvo: "Una scelta inaccettabile che rischia di condannare alla chiusura tantissimi allevamenti"
È quanto denuncia Coldiretti in riferimento all’adozione della proposta di Direttiva UE che allarga il campo di applicazione delle norme sulle emissioni industriali ad allevamenti molto più piccoli di quelli già interessati per l’allevamento suino e avicolo e inserisce anche l’allevamento bovino.
“La proposta di Direttiva – fa notare Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – estende una serie di pesanti oneri burocratici ad un maggior numero di aziende zootecniche e aggiunge all’ambito di applicazione il settore delle produzioni bovine, in precedenza escluso. Una scelta inaccettabile che rischia di condannare alla chiusura tantissimi allevamenti con un nuovo carico di burocrazia che fa aumentare i costi del sistema zootecnico. In un momento in cui è sempre più evidente la necessità di puntare sulla sicurezza alimentare e sull’autosufficienza, a Bruxelles si rischiano scelte che aprono la strada alla carne sintetica”.
La zootecnia
La zootecnia è cruciale per il tessuto economico cuneese. La sola filiera bovina conta più di 3.000 aziende e 330.000 capi allevati, con una netta prevalenza di capi di razza Piemontese (220.000 su un totale di 315.000), prima razza autoctona nazionale e fiore all’occhiello della produzione locale con un fatturato che arriva a 500 milioni di euro.
“Serve senso di responsabilità da parte delle Istituzioni affinché nei prossimi passaggi dell’iter legislativo in Parlamento e in Consiglio UE, possa essere profondamente rivista la proposta della Commissione per evitare crisi ancora più pesanti rispetto a quanto già le nostre imprese stanno vivendo con la riduzione dei prezzi, l’impennata delle materie prime, l’aumento dei costi di trasporto e le speculazioni in atto nel settore. Le nuove scelte dell’UE rischiano di aprire le porte alle importazioni di carne da Paesi terzi che spesso garantiscono minori standard di sicurezza alimentare e maggiori impatti ambientali di quelli europei” dichiara il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.