Due episodi di avvelenamento di cani a Cherasco
I due animali sono entrati a contatto con il veleno in aree vocate alla produzione di tartufi dove spesso sono presenti esche avvelenate poste dai trifulau per dispetto nei confronti dei rivali.

Due episodi di avvelenamento di cani accaduti a Cherasco in soli due giorni: sono avvenuti l'8 e il 10 gennaio 2022. Il referto medico-veterinario ha confermato il sospetto di avvelenamento per ingestione di sostanze tossiche.
Due episodi di avvelenamento di cani a Cherasco
Nei giorni 8 e 10 gennaio 2022 si sono registrati nel territorio del Comune di Cherasco, a poi km di distanza, due episodi di avvelenamento a carico altrettanti cani. Entrambi sono stati ricoverati d’urgenza presso clinica veterinaria a seguito dell’insorgenza di sintomi quali convulsioni e tremori forti. Il referto del medico veterinario ha confermato il sospetto di avvelenamento per ingestione di sostanze tossiche.
L’uso di esche avvelenate è purtroppo molto ricorrente nelle aree vocate alla raccolta dei tartufi, dove, soggetti senza scrupoli avvelenano i cani dei “trifulau” rivali per dispetto o per interessi economici legati alla raccolta del pregiato fungo ipogeo. Anche nei casi in oggetto le indagini si stanno muovendo in questa direzione in quanto i due episodi si sono verificati in aree vocate alla produzione di tartufi.
Come sono entrati a contatto col veleno i due cani
Nel primo caso di avvelenamento il cane è venuto in contatto con le esche avvelenate durante la ricerca di tartufi, nel secondo caso l’animale era a passeggio con la proprietaria in un’area di interesse per la raccolta. Nelle aree in questione sono stati effettuati dai Carabinieri Forestali interventi di bonifica con l’ausilio di cani antiveleno, addestrati alla ricerca di esche avvelenate e carcasse di animali avvelenati. Sono inoltre in corso indagini per l’individuazione dei responsabili del vile atto.
Va sottolineato che la detenzione e l’uso di esche e bocconi avvelenati sono vietati dalla normativa sulla Tutela della fauna Omeoterma (legge 157/1992 art. 21 c. 1lett. u) e da apposite Ordinanze Ministeriali (O.M. 13/06/2016 e O.M. 12/07/2019). Inoltre l’uso di tali esche può configurare le violazioni previste dal Codice Penale agli articoli 544 bis (uccisione di animali), 544 ter (maltrattamento di animali), 674 (getto di cose pericolose) e 440 (Adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari).
Le Ordinanze Ministeriali sopra citate prevedono inoltre l’obbligo, in capo ai proprietari degli animali avvelenati e ai veterinari, di segnalare i casi di sospetti avvelenamenti alle autorità competenti (Servizio Veterinario ASL e Istituto Zooprofilattico IZS). I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Bra sono a disposizione di chi avesse informazioni utili o volesse chiarimenti sull’argomento. Le indagini sono tuttora in corso. I Carabinieri Forestali sono disponibili a recepire le segnalazioni dei cittadini attraverso il numero unico di emergenza 112.