Ecco cosa provoca la “droga dello stupro”: paura tra i giovani
Usata molto spesso, raccontano le cronache, nell’ambito di festini gay. Oppure per gli stupri in discoteca.
La Ghb-Gbl, nata inizialmente come anestetico chirurgico per stimolare la produzione di Gh (l’ormone della crescita) e diventata in seguito la cosiddetta «droga dello stupro». La definizione in realtà è fuorviante in quanto questa sostanza chimica, le cui rotte d’ingresso in Italia passano principalmente dal nord Europa, Olanda in testa, ha varie qualità a seconda delle quantità utilizzate: rilassa, stordisce, e soprattutto distrugge i freni inibitori, diventando così la sostanza preferita per il sesso occasionale.
La droga dei festini
Usata molto spesso, raccontano le cronache, nell’ambito di festini oppure per gli stupri in discoteca. Ecco che ha così avuto un successo crescente tra un pubblico ancora di nicchia che non si fa troppi scrupoli e che alimenta i propri “vizi” reperendo la merce sul web o “dark web” dove ordini di pagamento avvengono spesso con criptovaluta e bitcoin.
Allarme
In Inghilterra - è notizia delle ultime ore - migliaia di ragazze sono scese perfino in piazza, boicottando i locali notturni e chiedendo a gran voce un maggiore controllo della polizia, per l’assenza di controlli verso queste droghe, le cui caratteristiche – liquide, inodore, incolore, con un sapore leggermente salato – le rendono perfette per essere mescolate ai drink durante le feste oppure - come accadrebbe negli ultimi tempi - persino iniettate tramite siringhe.
Nel corso dell’operazione dei carabinieri del Nas di Roma, sono stati sequestrati ben 42 litri di Gbl (pari a oltre 50.400 dosi singole, che corrispondono alla metà di una dose contenuta in un campioncino di profumo, vendute a 20 euro ciascuna).
Chi sono
Tra i 39 arrestati per le droghe chimiche, figurano dal medico all’architetto, dal funzionario pubblico all’insegnante di scuola media a Cremona (che per non farsi mancare nulla si faceva spedire le fialette di Ghb proprio a scuola) fino all’avvocato biellese, passando dai giornalisti, al militare (che la droga la riceveva in caserma a Belluno) e agli immancabili politici (ancora misteriosa l’identità di un senatore coinvolto nei traffici).