Centri estivi piemontesi al via, ecco le regole da seguire
Gli accorgimenti previsti per permettere ai nostri ragazzi di tornare alla socialità. Soddisfatta l'assessore Chiara Caucino.
Centri estivi piemontesi al via: arriva la bella stagione e finalmente i nostri ragazzi potranno tornare a condividere un po' di socialità. D'altronde la pandemia è agli sgoccioli (dati sempre in miglioramento, Piemonte in bianco dall'8 giugno 2021) e sembra giusto tornare a una vita "normale" soprattutto per quanto riguarda le attività all'aperto.
Il via libera della Giunta
Via libera dalla Giunta regionale dunque alle disposizioni per la gestione in sicurezza delle attività estive dei Centri comunali. In Piemonte, lo scorso anno, sono stati 650 le realtà che hanno attivato almeno un Centro estivo. Per quanto riguarda i contributi economici si attendono le decisioni del Governo, che arriveranno entro questa settimana.
Così l'assessore Chiara Caucino:
"Attendiamo un adeguato contributo finanziario da parte del Governo perché si tratta di strutture di fondamentale importanza che consentiranno ai nostri figli di riconquistare appieno la loro socialità attraverso il gioco, l’educazione e lo stare assieme, dopo mesi difficili e provanti. La Giunta ha anche dato il via libera al coinvolgimento delle fattorie didattiche come risorsa per le attività estive e allo schema di accordo di gemellaggio in relazione all’impiego degli operatori volontari del Servizio Civile nell’àmbito dell’emergenza Covid. Credo fortemente nel ruolo dei Centri Estivi, che oggi consentiranno di recuperare integralmente la socialità attraverso il gioco, il piacere di stare insieme e di condividere esperienze".
TI POTREBBE INTERESSARE: Riaperture dal 1 giugno, dai ristoranti al coprifuoco: tutti i cambiamenti
Contenti per la bella notizia
In realtà, racconta "Prima Torino", oltre ad essere tutti contenti per questa bella notizia, c'è da fare i conti con le precauzioni cui animatori e ragazzi dovranno sottostare per poter accedere in totale sicurezza alle attività. Ecco qui di seguito qualche indicazione non esaustiva in merito:
- Deve essere possibile identificare una zona-filtro per operatori e utenti (per il triage ed operazioni di vestizione/svestizione).
- Ogni gestore della struttura, tenendo conto degli ambienti a disposizione sia interni sia esterni e del numero di operatori di cui dispone, deve valutare il numero dei ragazzi che è in grado di accogliere ogni giorno considerando il distanziamento.
- Devono essere organizzati gruppi senza variarne la composizione evitando durante le attività possibili contatti tra gruppi diversi di ragazzini.
- Andranno poi favorite il più possibile le attività all’aperto.
- Tutte le attività devono essere organizzate garantendo il distanziamento sociale e senza scambio di oggetti.
- E’ ovviamente stata ribadita l’assoluta necessità di evitare assembramenti come le feste, comprese quelle periodiche con le famiglie.
- Ai pasti: mense separate e organizzazione su più turni; massima attenzione per posate, piatti e bicchieri (che non dovranno essere condivisi). Sarà possibile la consumazione del pasto all’aperto, qualora gli spazi lo permettano, garantendo la distanza di sicurezza e rispettando la divisione dei gruppi.