Studenti a scuola in presenza da oggi: 4.500 bus in più
Lunedì 18 gennaio 2021 segna la svolta: chi frequenta le superiori può iniziare a sperare di tornare alla normalità. 611 corse in più alla settimana per il Cuneese.
Studenti a scuola in presenza: un bel banco di prova per le classi piemontesi. La campanella è suonata il 18 gennaio 2021 per gli studenti delle superiori che tornano a scuola “live” al 50% come previsto dal Governo. Tutti gli aspetti di sicurezza sono stati presi in considerazione, a partire dai trasporti (dove venivano registrati la maggior parte dei contagi) potenziati in ogni provincia del Piemonte.
Un opuscolo indispensabile
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Le iniziative messe in campo per il ritorno a scuola sono raccolte nell’opuscolo realizzato dalla Prefettura di Torino in collaborazione con la Regione Piemonte, l’Ufficio scolastico regionale e l’Agenzia della mobilità piemontese. L’opuscolo è scaricabile anche dal sito della Regione Piemonte.
“C’è molta attesa per questo rientro in classe – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi – al quale ogni attore istituzionale ha contribuito per la propria parte. La Regione, insieme ad Agenzia per la Mobilità e con la massima disponibilità delle aziende di trasporto, ha fatto uno sforzo inedito in termini di potenziamento del trasporto pubblico per la massima sicurezza per i ragazzi. È stato fatto un lavoro di raccordo tra la scuola e il sistema dei trasporti mai realizzato prima, che tornerà utile anche in futuro. Anche in questi ultimi giorni abbiamo ulteriormente affinato, aumentandolo, il numero delle corse aggiuntive”.
4.500 corse di bus in più
In tutto il Piemonte sono previste 4.500 corse in più alla settimana per il servizio autobus (di cui 1.690 per i servizi urbani ed extraurbani a Torino e 875 per la Città metropolitana di Torino, 100 per il Biellese, 256 per il Vercellese, 611 per il Cuneese, 137 per il Verbano-Ossola, 416 per il Novarese, 174 per l’Alessandrino e 243 per l’Astigiano), e 55 corse bus aggiuntive al servizio ferroviario, con un costo settimanale globale di circa 800 mila euro.
“Abbiamo fatto di tutto – ricorda l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – con l’obiettivo di riportare i ragazzi in presenza perché siamo consapevoli dell’importanza del diritto allo studio e della scuola in presenza. Tutte le azioni fatte vanno in questa direzione con, ovviamente, la massima tutela per la salute, tentando di garantire nel miglior modo possibile il diritto allo studio in classe dei ragazzi. Sono inoltre consapevole di quanto hanno dovuto stringere i denti i ragazzi in questi lunghi mesi: molti di loro sono in didattica a distanza da febbraio dell’anno scorso. Li ringrazio per il grandissimo senso di responsabilità e per il sacrificio che hanno portato avanti anche loro nel tentare di risolvere e arginare il contagio”.
In corrispondenza dell’avvio delle lezioni in presenza la Regione realizzerà un monitoraggio quotidiano per individuare in modo immediato eventuali situazioni di criticità che dovessero presentarsi e di conseguenza intervenire.
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Tampone agli insegnanti
Prosegue intanto lo screening a tutto il personale scolastico previsto dal progetto “Scuola sicura”, che permette agli insegnanti e al personale non docente di sottoporsi a un tampone ogni 15 giorni prenotandolo attraverso il medico di famiglia.
“Siamo soddisfatti – dichiara il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca -, una scelta coraggiosa nonostante la curva dei contagi in Piemonte registri una risalita. Adesso abbiamo più mezzi di trasporto, più controlli alle fermate e nei pressi delle scuole, più screening e tracciamenti. Da oggi gli studenti sono più sicuri. Tutto funzionerà al meglio se si rispetteranno le regole. Faccio allora un appello alla loro responsabilità individuale: usate sempre le mascherine e mantenete le distanze di almeno un metro».
L’importante, par di capire, è (per adesso) essere riusciti a riportare gli studenti a scuola in presenza.
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