Cani anti-Covid, all'aeroporto di Cuneo partirà il progetto pilota
Anna Milanese, direttrice del Cuneo Airport: "Siamo i primi in Italia. Partecipare a questo progetto è motivo di orgoglio perché applicheremo un metodo innovativo per contrastare la diffusione del virus".
Si tratta di cani addestrati a fiutare il Covid-19. Un progetto che partirà il prossimo mese proprio all'aeroporto di Levaldigi, in provincia di Cuneo.
Cani anti-Covid, all'aeroporto di Cuneo parte il progetto pilota
Un'iniziativa che sarà affidata ad I-SEC Italia srl, società specializzata nei servizi di sicurezza aeroportuale, in collaborazione con Geac, la società di gestione dell’aeroporto cuneese, e con la finlandese "Nose Academy Oy", una start-up che si occupa di ricerca scientifica specializzata nell’addestramento di cani, in grado di rilevare malattie negli esseri umani attraverso l’olfatto. Il progetto pilota in Italia partirà il prossimo mese proprio all'aeroporto di Levaldigi, in provincia di Cuneo.
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La fase di addestramento dei cani ha preso avvio. Animali, messi a disposizione dall’Associazione Carabinieri e dall’Avs Oslj Amici Volontari Soccorso di Milano, il cui addestramento proseguirà nei locali della "Maxiemergenza 118" predisposti dal Dipartimento Interaziendale 118 della Regione Piemonte. Partner dell’iniziativa è anche "Bios" di Mondovì, che fornisce i campioni utili all’addestramento. Come spiegato dalla direttrice dell'aeroporto di Levaldigi, Anna Milanese:
"L’obiettivo è di attivare il servizio per i passeggeri in arrivo già a partire da febbraio. Nel dettaglio, il metodo adottato presso l’Aeroporto di Cuneo prevede l’utilizzo di speciali salviette, un mezzo che si è già rivelato essere estremamente funzionale: maneggevoli, semplici da usare anche senza l’ausilio di professionisti sanitari, e di facile smaltimento. I risultati sono elaborati secondo il protocollo di ricerca di Ville Pimenoff, ricercatore presso il Karolinska Institut. L’opportunità di partecipare a questo progetto è motivo di orgoglio in quanto primi in Italia possiamo applicare un metodo innovativo per contrastare la diffusione del virus. Soprattutto possiamo dare il nostro contribuito alla ripresa in sicurezza del trasporto aereo, offrendo uno screening efficace e rapido per tutti i passeggeri che vorranno sottoporsi al test".
Anche il commissario della Maxiemergenza regionale 118, Mario Raviolo, si è espresso in merito alla questione:
"Siamo molto interessati a condividere la partecipazione a questo valido progetto, soprattutto per i risultati finali che potrebbero arrivare da questa sperimentazione. Potrebbero infatti aprirsi degli scenari futuri molto interessanti ma tuttora inesplorati, non solo in ambito aeroportuale, ma anche in altri settori della scienza medica".
Progetto già testato all'aeroporto di Helsinki-Vantaa
Un programma analogo è già stato condotto con successo da "Nose Academy Oy" all’aeroporto di Helsinki-Vantaa tra settembre e dicembre 2020, con la partecipazione dell’Università di Helsinki. Su 6.000 campioni esaminati nell’arco di questo periodo, i cani hanno segnalato 35 casi positivi. I primi dati della sperimentazione, molto incoraggianti, dimostrano la precisione dei risultati, circa il 95%, e la capacità dei cani di identificare i soggetti portatori del virus anche cinque giorni prima che manifestino, eventualmente, i sintomi. L’efficacia, la rapidità e la modalità non invasiva di questo strumento di screening potrebbero segnare una svolta decisiva per dare nuovo slancio al settore dell’aviazione, messo così a dura prova dalla pandemia di Covid-19.