Una pizzeria di Saluzzo fra le magnifiche 50 d’Italia FOTO
Si tratta del Gusto Divino, a Saluzzo, nel Cuneese, sotto l’egida dello chef Massimiliano Prete.
In Italia un posto per mangiare una buona pizza non si fatica certo a trovarlo…ma qui parliamo dell’eccellenza assoluta: i magnifici 50. Resa pubblica la classifica 50 Top Pizza 2020, IV edizione della celebre guida on-line di settore con una bella sorpresa per il Piemonte: al tredicesimo posto compare infatti un ristorante del Torinese, mentre al 43esimo fa capolino anche Saluzzo.
50 top pizza 2020
Si tratta del Gusto Divino, a Saluzzo, nel Cuneese, sotto l’egida dello chef Massimiliano Prete.
Di loro i giudici scrivono:
Divertitevi. Con il menu degustazione e i suoi tre assaggi diversi, per un totale di sei tranci da godersi insieme alla birra; oppure con la pizza alla pala servita su un tavolo-ceppo. La visione della pizza secondo Massimiliano Prete spinge l’acceleratore sulla fantasia contemporanea: si parte da una lettura attenta di impasti e ingredienti, utilizzo di lievito madre e delle fermentazioni spontanee, valorizzazione del km zero (il grano, ad esempio, è 100% italiano). Il piccolo locale – una quarantina di posti – in estate si estende sulla piazza e, di fatto, raddoppia. Ricerca e passione si traducono nelle basi più diverse di pizza (eccezionale anche la “croccante”) e in un florilegio di guarniture. Un disco (di pasta) che si fa ascoltare sempre volentieri…
Avere una fra le 50 pizze migliori d'Italia (e quindi del mondo) praticamente sotto casa non è cosa da poco.
Ecco qualche chicca dal loro meu.
Altri in Piemonte
Sempre in Piemonte - di Patrick Ricci – si distingue Terra, Grani, Esplorazioni, a San Mauro Torinese. La sua formula ha convinto i giudici che hanno assegnato il tredicesimo posto alla loro pizza. La recensione recita così:
“Non fa servizio d’asporto, si mangia con le mani e non permette di modificare alcunché delle pizze da lui proposte, già giuste così come sono. Sono servite a spicchi e dunque si può fare anche un breve percorso di degustazione, una pizza per volta; cosa che spinge ad assaggiarne un poco di più. In tal caso, meglio però affidarsi al personale di sala che suggerirà la sequenza corretta. Non è una pizzeria tradizionale, anche se occupa gli spazi di una precedente di cui ne conserva l’insegna e l’arredamento vintage con boiserie da trattoria mitteleuropea. La sperimentazione è totale e l’apertura al mondo si avverte sia nelle farine sia nei prodotti utilizzati sia nelle bevande proposte. Un laboratorio gastronomico. Servizio cortese e attento; forno a legna. Meglio prenotare.”
Sulla sua pagina Facebook lo chef ha già commentato il riconoscimento:
Io non devo nulla a nessuno, ma soprattutto NESSUNO DEVE NULLA a ME. Quando ti premiano, proprio perché NON TI DEVONO QUALCOSA allora devi solo ringraziarli di gran cuore, questo lo devi anche se fossi solo inserito all’ultimo posto, poiché già il fatto di prenderti in considerazione é gran cosa. Non ho potuto seguire la diretta per motivi di lavoro ma un grazie di gran cuore lo devo a Luciano Pignataro Wine Blog@albertsapere @barbara.guerra e alla simpaticissima @bruna.sapere.