Flavio Briatore ricoverato per Covid al San Raffaele di Milano
Si era lamentato per la chiusura del suo Billionaire (focolaio con ben 63 positivi) e il sindaco di Arzachena gli aveva risposto: "Lo facciamo per tutelare gli anziani come lei".
Sarebbe arrivato all'ospedale San Raffaele di Segrate, alle porte di Milano, già ieri, lunedì, ma solo oggi, martedì 25 agosto 2020, la notizia è stata resa pubblica. Flavio Briatore è stato ricoverato per Covid-19, non sarebbe in terapia intensiva, ma comunque in condizioni giudicate "serie".
Briatore ricoverato per Covid al San Raffaele
Presumibilmente, l'imprenditore cuneese (nato a Verzuolo, 12 aprile 1950) divenuto famoso negli anni Novanta come team manager della Formula Uno, ha contratto il coronavirus al Billionaire, il suo locale in Sardegna noto per essere frequentato anche da molti vip: sono al momento ben 63 i dipendenti della discoteca positivi, un vero e proprio focolaio.
Briatore contro la chiusura del Billionaire
La malattia di Briatore arriva dopo giorni di polemiche. Ad accendere la miccia era stato lo stesso milionario, molto critico nei confronti delle restrizioni che avevano portato alla chiusura del suo locale.
ECCO IL SUO SFOGO SU INSTAGRAM:
Il sindaco di Arzachena: "Proteggiamo gli anziani come lei"
A stretto giro era stato proprio il sindaco della città che ospita il Billionaire, Arzachena, a replicare: "Lo facciamo per tutelare proprio gli anziani come lei".
E la risposta del primo cittadino Roberto Ragnedda ha ora il sapore di una nemesi per l'imprenditore, che per altro si trova ora nello stesso ospedale dov'è ricoverato Alex Zanardi e dove lavorano due volti noti del mondo medico dall'inizio della pandemia, il virologo Roberto Burioni e il primario Alberto Zangrillo, quest'ultimo ormai identificato come punto di riferimento dei cosiddetti "ottimisti" (celebre la sua frase "Il Covid clinicamente non esiste più") spesso in contrapposizione con il virologo padovano Andrea Crisanti.
Briatore aveva incontrato anche Mihajlovic
Ad ogni modo la situazione in Sardegna sembra peggiorare di giorno in giorno, ieri il record assoluto di contagi (92) dall'inizio dell'emergenza Covid: implementati i tamponi al porto di Civitavecchia, ma da oggi anche in quelli di Livorno e Piombino, per chi rientra dall'isola, mentre fanno notizia anche i coming out di diversi vip che al rientro dalla terra dei nuraghi hanno confessato la loro positività, da Aida Yespica ad Antonella Mosetti.
Ma soprattutto Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, risultato positivo al Covid-19 ma già affetto da leucemia.
Aveva preso parte proprio in Sardegna a una partita organizzata a Porto Cervo dal petroliere Hormoz Vasfi, presente anche Briatore. Nella foto, pubblicata dal boss del Billionaire sul suo profilo Instagram, lo scorso 15 agosto, ci sono anche il commentatore Dario Marcolin e il giornalista Gabriele Parpiglia, ma in campo c'erano anche Fabio Rovazzi e Davide Bonolis, figlio di Paolo, oltre allo stesso Paolo Bonolis e all'ex presidente della Fiorentina Andrea Della Valle.
Aveva incontrato anche Berlusconi
E qualche preoccupazione ora c'è anche per l'ormai 83enne ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che Briatore era andato a trovare nella sua villa sarda solo due settimane prima:
"Non ce n'è più di Coviddi"?
Il tormentone registrato dalla telecamere del Tg1 sull'isola di Pag, in Croazia, ovvero quel "Non ce n'è più di Coviddi" pronunciato con impudenza da una giovane turista italiana in discoteca è diventato uno dei simboli di questa estate in bilico.
Alla fine il Governo era intervenuto con un'ordinanza chiudendo le discoteche - Billionaire compreso - dal 17 agosto 2020, fino almeno al 7 settembre e imponendo l'uso della mascherina anche all'aperto dalle 18 alle 6 del mattino in tutti i luoghi a rischio assembramento.Fra i più cauti, il virologo Andrea Crisanti dell'Università di Padova aveva sottolineato:
"Quello che non si riesce a spiegare è che più i nuovi positivi aumentano, più crescono le possibilità di avere pazienti in terapia intensiva. E di vedere un incremento dei decessi, purtroppo".
E ancora:
"Sono passati messaggi sbagliati, messaggi scientificamente non supportati. E questi sono i risultati: il traguardo contagi zero era a portata di mano, ma abbiamo fallito".
Crisanti ne fa un fatto statistico, considerando anche quanto sta accadendo negli Usa e in altre parti del mondo: malati e decessi arrivano sempre "a scoppio ritardato", e se è vero - come afferma il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo - che contagiati non vuol dire malati e che i nuovi positivi sono per lo più asintomatici, il loro aumento non fa che accrescere la possibilità che i numeri salgano e che quindi percentualmente aumenti anche il numero di malati, anche gravi.
Emblematico ad esempio il recente disperato sfogo di una 20enne milanese, che in una lettera al Corriere ha confessato: "Una sola sera in discoteca: così ho infettato i miei cari. E ora papà lotta per la vita".