Psicosi da Coronavirus, ragazza costretta a scendere dal bus perché cinese
Il fatto è stato denunciato al sindaco, che lo ha reso pubblico.
Un episodio simbolo di una psicosi in atto: una giovane ragazza di origini cinesi stava viaggiando regolarmente su un bus che da Cuneo avrebbe dovuto portarla a Torino, quando è stata obbligata a scendere dai passeggeri poiché la sua presenza - naturalmente causata dalle sue origini apparenti - non sarebbe stata gradita. Un fenomeno, questo, già etichettato quale razzista.
Ragazza costretta a scendere dal bus perché cinese
La giovane non ha sporto formale denuncia ma la vicenda è stata denunciata da alcuni membri della comunità cinese del capoluogo piemontese direttamente al sindaco Chiara Appendino. Secondo quando riportato dagli stessi membri, la giovane donna era stata obbligata a scendere dall'autobus. La giovane, non conoscendo bene l'italiano, non avrebbe neanche avuto modo di rispondere, vedendosi costretta ad abbandonare la corsa contro la sua volontà. Il motivo? I suoi occhi a mandorla e l'inequivocabile origine cinese. Una vera e propria discriminazione, totalmente irrazionale e priva di fondamento.
La denuncia del sindaco Appendino
A rendere pubblica la notizia è stata proprio la prima cittadina, che ha così commentato:
"Mi è stato evidenziato il caso di una ragazza che è stata fatta sentire persona non gradita e spinta a scendere da un autobus. A Torino non abbiamo avuto altri episodi di razzismo e di questo voglio ringraziare i torinesi, ma ci sono indicazioni chiare dal ministero della Salute per quanto riguarda il Coronavirus, invitiamo tutti i torinesi a informarsi e a seguirli, ma non cadiamo nel tranello della paura che crea solo muri di diffidenza e psicosi di cui non abbiamo bisogno".
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