Che ne sarà di lei? E così anziana madre uccide a martellate figlia disabile
A chiamare i Carabinieri il papà 87enne della vittima.
Donna uccisa a martellate. E’ accaduto questa mattina, domenica 8 dicembre ad Orbassano. Ad uccidere la donna disabile è stata la mamma 85enne. Inutili i soccorsi.
Donna uccisa
Un donna uccisa questa mattina a martellate ad Orbassano. E’ accaduto questa mattina, domenica 8 dicembre in via Gramsci 36/3. La donna è stata trovata senza vita a causa di numerosi colpi di martello al capo. Sul posto una sezione di investigazioni scientifiche del nucleo investigativo dei carabinieri per il sopralluogo all’interno dell’appartamento.
Aggiornamento
Stando alle prima informazioni la vittima è una donna di 44 anni disabile. Ad ucciderla è stata la mamma 85enne. Il papà di 87 anni ha chiamato i Carabinieri giunti tempestivamente sul posto. I carabinieri stanno intervenendo per far luce sulla tragedia. La mamma era accanto alla figlia, in gravi condizioni per l’assunzione farmaci. E’ stata trasportata in ospedale Orbassano. Sequestrato invece il martello trovato su comodino. La vittima era disabile dalla nascita. Un gesto estremo quello della mamma che probabilmente ha visto in questo atto un modo per porre fine alla sua sofferenza.
Anffas Torino
“Quali che siano le ragioni specifiche dell’atto tremendo con cui una mamma di Orbassano che ha ucciso, in una domenica di dicembre, la figlia, persona con disabilità intellettiva e fisica, la vicenda pone drammaticamente all’attenzione di tutti alcuni temi che non possono più essere tralasciati. – dicono dall’associazione Anffas – L’invecchiamento delle persone con disabilità e delle loro famiglie è un tema che da anni l’associazione Anffas pone alle istituzioni e che ora diviene di drammatica attualità: via via che il miglioramento delle condizioni di vita e del trattamento socio-sanitario aumenta l’aspettativa di vita: se venti anni fa, per esempio, l’aspettativa di vita per le persone con la SD era di 59 anni, ora si aggira sugli ottanta, andando a sfiorare l’aspettativa di vita media delle persone non con disabilità (84,2 anni)”.
“Come sempre – commenta il Presidente di Anffas Torino, Giancarlo D’Errico -, l’anello debole è la famiglia: nessuno, purtroppo, neanche lontanamente pensa di annoverare tra i servizi alle persone anziane quelli relativi alla gestione di un figlio con disabilità. Eppure ormai l’aspettativa di vita di una persona con disabilità sfiora quella di una persona non con disabilità e le sue esigenze non diminuiscono certo, anzi aumentano, con il procedere degli anni. Per quanto riguarda i servizi, invece, si cerca di capire se le persone anziane abbiano necessità di una istituzionalizzazione in RSA, non se debbano affrontare relazioni
complesse con un parente, ormai adulto se non addirittura anziano anche lui, con disabilità. L’atto della mamma di Orbassano è la manifestazione evidente dell’angoscia di tanti genitori che sentono di essere alla fine della loro vita e temono per il futuro dei propri figli, una volta soli. E scelgono di farla finita. Questa situazione pone un enorme accento sul ‘dopo di noi’: che ne sarà delle persone con disabilità adulte e anziane, una volta persi i genitori? Non c’è una risposta univoca, ma un progetto individualizzato che metta insieme, a partire dalla progettazione, famiglie, istituzioni, servizi sociali, operatori, per capire che cosa sia meglio per la persona e quali siano le risorse che si possono individuare per assicurarne un futuro sereno”.
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