Cambio di marcia

Prenotazioni vaccini aperte a tutti senza distinzioni d'età dal 3 giugno

Fondamentali in tal senso le forniture: saranno infatti oltre 28 milioni le dosi disponibili da qui alla fine di giugno.

Prenotazioni vaccini aperte a tutti senza distinzioni d'età dal 3 giugno
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Dal 3 giugno sarà possibile prenotare il proprio vaccino anti Covid a prescindere dall'età. A dare concretezza a questo scenario sono le valutazioni effettuate dalla struttura coordinata dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, il generale Francesco Paolo Figliuolo, basate sulle dosi già arrivate e su quelle che dovranno pervenire al nostro Paese nelle prossime settimane.

Prenotazione vaccini: via i limiti di età dal 10 giugno

Così trapela dalla struttura commissariale guidata dal responsabile per l’emergenza Coronavirus in Italia: dal 3 giugno verranno probabilmente tolti i paletti per le prenotazioni secondo fasce d’età, aprendo anche ai più giovani la possibilità di poter prenotare la prima somministrazione di vaccino anti-Covid.

Pronta anche una circolare che mira a riportare tutte le regioni allo stesso livello di copertura dei soggetti più a rischio, sia per fascia d’età, sia per patologia. Fondamentali in tal senso anche le forniture: saranno infatti oltre 28 milioni le dosi disponibili da qui alla fine di giugno.

L’ipotesi del presidente della Conferenza delle Regioni

Ma resta fondamentale che tutte le Regioni siano allineate, senza che qualcuna rimanga indietro, soprattutto nelle somministrazioni ad anziani e fragili. Resta il caposaldo della priorità agli over 60, soltanto nel momento in cui quella fascia sarà messa in sicurezza si potranno valutare altri aspetti.

Sulla questione si è espresso anche il presidente della Conferenza delle Regioni (e governatore del Friuli Venezia-Giulia), Massimiliano Fedriga, che ha riferito che potrebbe anche essere anticipata, rispetto al 10 giugno, la possibilità di aprire la prenotazione alle vaccinazioni a tutti, senza distinzione per fasce di età.

"Oggi di fatto tutte le Regioni stanno correndo. Il problema non sono le fasce d'età in questo momento, ma l'adesione alla campagna vaccinale: abbiamo ancora una resistenza soprattutto in certe fasce d'età. C'è una piccola parte molto limitata di no vax, altre invece sono persone che hanno paura e hanno bisogno di rassicurazione. C'è stata comunicazione molto caotica sui vaccini, pensiamo a cosa è successo su AstraZeneca. Dobbiamo rassicurare e dire alle persone che si devono affidare alle evidenze scientifiche e non all'emotività”.

Il problema resta quello di vaccinare gli over 60

Ma tornando alle fasce di anziani e fragili, che è fondamentale risultino in sicurezza per poter pensare di aprire indiscriminatamente anche ai giovani, cosa dicono i numeri relativi alla copertura vaccinale? Il commissario Figliuolo ha spiegato:

“Sugli over 80, che è la categoria più a rischio, abbiamo vaccinato oltre il 90%, ne mancano all’appello 460 mila. Per gli over 70 siamo all’80% e ne mancano 1,2 milioni, sugli over 60 siamo a oltre il 65% e ne mancano all’appello 2,6 milioni”.

L'obiettivo è quindi terminare queste classi andando a intercettarle in una maniera più proattiva; a quel punto ci sarà l’opportunità di aprire le prenotazioni per tutti.

Il monito del generale Figliolo (e di Gimbe)

"Se noi non mettiamo in sicurezza tutti gli over 60, che sono quelli che hanno il 95% di probabilità di finire in ospedale, e peggio ancora in terapia intensiva, e peggio ancora avere un decesso, non ne usciamo".

Era già stato chiarissimo il generale Figliuolo.


"La maggior parte dei non vaccinati sono cittadini che vivono lontano dai grandi centri vaccinali, sono soli e non sanno come spostarsi, spesso sono fragili e ancor più spesso non sono registrati nel sistema o non sono in grado di prenotarsi".

Così era intervenuta anche la Fondazione Gimbe, chiedendo di coinvolgere in maniera sistematica e capillare i medici di famiglia e mettendo in campo un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale e strategie di persuasione individuale:

"Occorre integrare la prenotazione volontaria con un sistema a chiamata attiva".

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