Crudeltà immane

80enne uccide centinaia di animali con mais avvelenato, ragazzini lapidano una colonia di nutrie

In entrambi i casi c'entra sempre, suo malgrado, il cosiddetto "castorino".

80enne uccide centinaia di animali con mais avvelenato, ragazzini lapidano una colonia di nutrie
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Due episodi di inaccettabile crudeltà nei confronti degli animali.

Nutrie lapidate da un gruppo di ragazzini

Da Prima Lodi

Un gruppo di ragazzini del Lodigiano qualche giorno fa si è accanito su una colonia di nutrie che da tempo vive indisturbata nel territorio, alcune delle quali sono pure decedute a seguito delle sassate scagliate con forza dagli autori di questo gesto violento.

A diffondere la dolorosa notizia delle nutrie morte lapidate a Lodi è Gaia Bocchioli, volontaria dell’associazione “Amici animali di Lodi” (su facebook “Amici animali – Odv Lodi”), in un libero sfogo sulla sua pagina Facebook in cui chiede giustizia:

“Abbiamo appena ricevuto la notizia dell’uccisione di due nutrie da parte di un gruppo di ragazzini delinquenti che le hanno prese a sassate! Oltre al fatto che, non appena saremo in possesso del video della persona che li ha filmati, sporgeremo regolare denuncia a Ats e Forze dell’ordine, ricordo che l’uccisione di animale qualsiasi razza sia, è  un reato penale. Sommato al fatto che io a quelle nutrie voglio bene sono particolarmente arrabbiata, vi curerò e vi perseguiterò a livello giuridico costi quel che costi!”

LEGGI: Nutrie lapidate e centinaia di animali selvatici avvelenati LA GALLERY

Animali selvatici uccisi col mais avvelenato

Da Prima Mantova

A Gazzo Veronese, al confine fra Veneto e Lombardia, invece, un 80enne mantovano si è reso protagonista di una strage che ha colpito diverse centinaia di animali selvatici di svariate specie e provocando un danno enorme all’ecosistema.

Per compiere questo gesto crudele l'anziano ha cosparso di mais e veleno di circa due ettari di terreno agricolo. Centinaia sono gli animali selvatici che ci hanno lasciato le penne e che sono stati ritrovati senza vita a seguito di ciò.

Secondo quanto emerso dalle indagini l'agricoltore 80enne colpevole della carneficina avrebbe sparso il mais avvelenato con l’obiettivo di liberarsi dalle nutrie nella sua proprietà. Oltre alle nutrie però sono stati avvelenati fagiani, lepri, anatre, oche e altri animali presenti sui campi e nell’adiacente Oasi del Busatello.

La Polizia Provinciale, la Protezione Civile, il Comune, la Polizia Municipale, il consorzio di bonifica e i volontari dell’ambito 5 di caccia sono al lavoro per riuscire a rimuovere il cereale, ricoperto di una sostanza verdognola, dai terreni e dai canali. Volontari e agenti della Polizia Provinciale stanno inoltre raccogliendo le carcasse degli animali – e tra questi nutrie, lepri, volpi, fagiani, pesci, aironi, anatidi (anatre ecc) – che andranno poi smaltite. Si teme che il veleno ingerito da diversi animali possa entrare nella catena alimentare dei predatori, tra i quali i rapaci.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha già dato mandato ai suoi legali di sporgere denuncia per avvelenamento, disastro ambientale e per uccisione di animali ai sensi dell’ 544 bis del codice penale. Il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto ha affermato:

Auspichiamo che il procedimento sia veloce e la pena esemplare, affinché tali azioni non si ripetano mai più. Quel che è accaduto è gravissimo e questa tragedia che ha colpito la fauna selvatica merita la giusta pena, sia dal punto di vista penale che civile. Le nostre guardie zoofile sono sul posto e stiamo aspettando i dati del disastro. Siamo in presenza di un danno ambientale e di una strage della fauna che ci lascia attoniti”.

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