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Esselunga e Save The Children: nasce a Torino CivicoZero

Inaugurato il nuovo centro per i minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni, per il loro supporto attraverso percorsi di educazione inclusiva.

Esselunga e Save The Children: nasce a Torino CivicoZero
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È stata inaugurata venerdì 22 gennaio la nuova sede del centro CivicoZero Torino per i minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni. Un progetto lanciato nel 2015 da Save the Children in collaborazione con la Città di Torino per offrire protezione e un sostegno concreto al loro percorso di inclusione e integrazione.

Come è nato il nuovo CivicoZero

La nuova collocazione, che si affaccia su strada in via Mameli, nell’area di Porta Palazzo, è stata possibile grazie a un patto di collaborazione per i Beni Comuni della Città di Torino con Organizzazione e Amministrazione Comunale. Il primo in assoluto siglato dall’Assessorato al Welfare, che prevede la costituzione di una cabina di regia comune per la definizione degli interventi e dei rispettivi investimenti. I nuovi spazi del centro, più ampi e accoglienti, sono stati realizzati grazie al sostegno di Esselunga. Impegnata al fianco di Save the Children per promuovere l’educazione e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti in Italia. Partner di progetto, per le attività di mediazione linguistico-culturale e di orientamento al lavoro, sarà la Cooperativa sociale Atypica.

Il servizio offerto

L’apertura di questo nuovo centro vuole sottolineare con forza, in vista della Giornata Internazionale dell’Educazione che ricorre il prossimo 24 gennaio, il valore dell’educazione come diritto fondamentale per tutti i bambini e i ragazzi. Soprattutto per i più vulnerabili, come i minori stranieri arrivati in Italia da soli, senza adulti di riferimento, spesso in fuga da condizioni di vita estreme o dalla mancanza assoluta di opportunità per il futuro.

Alle attività di CivicoZero possono accedere spontaneamente, o su segnalazione dei servizi del territorio, adolescenti e giovani stranieri tra i 14 e i 21 anni. Queste puntano sull’apprendimento immediato della lingua italiana, con un supporto specifico di alfabetizzazione se necessario, e sulla riattivazione del curriculum scolastico, con un successivo orientamento e accompagnamento alla formazione e inserimento lavorativo.

Grazie ai laboratori espressivi, le ragazze e ragazzi possono poi scoprire e sviluppare talenti e inclinazioni personali valorizzando la ricchezza che portano dentro di sé. Mentre le attività di partecipazione e cittadinanza attiva consentono di costruire legami con i loro coetanei torinesi e di contribuire insieme a migliorare la vita della città per tutti. Questo viene fatto attraverso l’interlocuzione con i referenti istituzionali della Città.

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La struttura del nuovo centro

Il nuovo centro CivicoZero Torino è situato in via Mameli 3 a Porta Palazzo. Sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14:00 alle ore 17.30.

Il centro ospiterà inoltre le attività del Movimento Sottosopra - Giovani per Save the Children. Impegnato anche a Torino in azioni di sensibilizzazione e cittadinanza attiva. Allo scopo di promuovere e tutelare i diritti sancititi nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e per migliorare la loro città a partire dall’ascolto dei propri coetanei.

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I numeri di CivicoZero

Nella sua attività, CivicoZero Torino ha già raggiunto dal 2015 quasi 1.000 minori stranieri non accompagnati. Più della metà di tutti quelli arrivati in Città dopo essere arrivati via mare in Italia (1.800 circa).

Il nuovo centro CivicoZero consentirà un potenziamento di questa offerta. Oltre alle attività educative, CivicoZero offre la disponibilità di beni di prima necessità e l’informativa e assistenza legale. Prevede inoltre un team di operatori di strada impegnato nel contatto e nell’intercettazione dei bisogni specifici di quei minori e neomaggiorenni stranieri che si trovano ai margini del sistema di protezione. I quali sono maggiormente esposti al rischio di sfruttamento o altre marginalità sociali.

Oltre a quello di Torino, i centri CivicoZero di Save the Children sono presenti anche a Milano, Roma e Catania, e dal 2015 ad oggi hanno raggiunto con le proprie attività di protezione e educazione più di 4.400 minori e neomaggiorenni stranieri arrivati o transitati nelle nostre città in condizioni di rischio o vulnerabilità.

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Il commento dei sostenitori del progetto

Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the ChIldren ha dichiarato:

“CivicoZero è un posto speciale, dove i minori stranieri non accompagnati trovano accoglienza e soprattutto gli strumenti necessari per riprogettare il loro futuro. Alla collaborazione così positiva di questi anni con la Città di Torino, si è aggiunto l’importante sostegno concreto di Esselunga, che ha reso possibile la creazione di questo nuovo bellissimo spazio. Con questo nuovo centro a Torino celebriamo una forte partnership tra il pubblico, il privato e il terzo settore.”

Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino ha dichiarato:

“Siamo felici di rafforzare oggi questa nostra collaborazione con Save the Children. Abbiamo sviluppato in questi anni un grande patrimonio di conoscenze, azioni e buone pratiche sul terreno dell’accoglienza, in particolare dei minori. Il nuovo centro CivicoZero è un riferimento importante nella rete di iniziative di collaborazione tra associazioni e istituzioni . Ci auguriamo che possa essere, in prospettiva, uno dei pilastri di un vero e proprio Polo dei Giovani e dei Diritti nel territorio di Borgo Aurora.”

Sami Kahale, Chief Executive Officer di Esselunga ha dichiarato:

“Esselunga ha sempre contribuito al benessere e allo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori in cui opera. Credo fortemente nel valore dell’educazione per le nuove generazioni che è al centro di nostre iniziative e collaborazioni. Oggi siamo orgogliosi di aver contribuito insieme a Save the Children, e alla Città di Torino, a una causa bellissima. Con il nuovo centro CivicoZero offriamo una vera opportunità di crescita e di futuro ai minori stranieri che sono arrivati da soli nel nostro paese e nelle nostre città”.

Le testimonianze di CivicoZero

Sara Guidi, co-ordinatrice di CivicoZero Torino per Save the Children ha sottolineato:

“Le ragazze e i ragazzi che arrivano a CivicoZero trovano operatori appassionati e competenti. Si crea perciò subito un rapporto importante di fiducia, che nasce da un ascolto attento e dedicato. È il punto di partenza da cui costruire insieme delle risposte concrete ai bisogni e agli interessi che ciascuno di loro porta.”

Come racconta Mohamed, un ragazzo egiziano arrivato da solo a 17 anni a Torino nel 2018

“CivicoZero è una seconda casa che ha accolto tutti, i buoni e i brutti. All’inizio mi hanno aiutato subito a studiare, ho preso la 3° media e mi hanno aiutato a trovare un lavoro. Oggi faccio il cartongessista, ma vorrei diventare geometra e sto studiando per questo.”

Precious, nigeriano, 20 anni, ricorda invece

“Quando sono sbarcato in Sicilia mi nascondevo, sapevo solo l’inglese, mi vergognavo. CivicoZero per me è n°1. Ho raggiunto Torino e sono venuto subito qui e ho imparato a leggere, scrivere e parlare. La lingua è tutto, per non isolarsi, per capire, e poi ho imparato a ballare e fare il rap, che mi piace tantissimo. Compongo molte canzoni, ma mi hanno anche aiutato a trovare un lavoro e oggi ho anche una famiglia, ho appena avuto una bimba. Spero che lei quando crescerà possa conoscere CivicoZero come la “fondazione” di suo padre, e possa farne parte anche lei, per costruire il suo futuro.”

Le difficoltà del 2020

Nel 2020 sono arrivati via mare in Italia 4.867 minori non accompagnati, quasi il triplo rispetto a quelli arrivati nel 2019 (1.680). Senza considerare i minori migranti che entrano dalle frontiere terrestri del nord, dove non c’è un sistema di prima accoglienza che protegga i minori soli. Tutti loro si sono trovati ad affrontare in Italia l’emergenza Covid-19 in una condizione di particolare difficoltà. Per far fronte alle conseguenze della pandemia, CivicoZero Torino ha rimodulato immediatamente le sue attività per rimanere in contatto con ciascuno dei minori e giovani adulti che partecipano al progetto, anche a distanza. È stato inoltre predisposto un sostegno concreto specifico ai neomaggiorenni. I quali al termine del percorso di accoglienza previsto per i minorenni, si sono trovati loro malgrado senza soluzioni alternative in momento così delicato. Oppure hanno visto in alcuni casi sospeso o compromesso, a causa del coronavirus, il programma di formazione e tirocinio lavorativo indispensabile per la loro futura autonomia.

QUI il video di presentazione del nuovo centro

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